Come accennavamo nel nostro Paese, è molto facile incontrare questo simpatico uccello, è l'ambiente che meglio predilige e che gli permette di riprodursi. Precisamente è facile poterlo individuare in Piemonte a sud del fiume Po e dagli Appennini settentrionali e centrali fino ad arrivare in Toscana.
In passato la starna era presente anche in Umbria. nella Maremma, nelle Marche, in Valpadania e nel Lazio, ma purtroppo le condizioni dell'ambiente sono cambiate: come ad esempio l'aumento dell' attività agricola o l'abbandono dei terreni collinari, l'inquinamento e soprattutto la caccia e hanno portato all'allontanamento della starna da queste zone.
La sua presenza in questi luoghi il più delle volte è dovuta ad errori da parte di questa specie come i ripopolamenti annuali che spesso risultano essere del tutto negativi, in particolare se sono effettuati tra il mese di febbraio e quello di marzo.
Sottolineavamo nel capitolo precedente riguardo alla nidificazione; le femmine della starna, essendo monogame, scelgono il compagno e resteranno con lui fino alla sua scomparsa e viceversa.
Una volta che decidono qual'è il luogo idoneo per nidificare, lo delimitano e mandano via gli intrusi, una volta trascorsi i 25 giorni dopo la deposizione, i pulcini che vengono fuori sono molto vivaci e anche precoci tanto che si trattengono nel nido per davvero pochissime ore, seguirà successivamente un periodo di quasi due mesi, dove la famiglia rimarrà unita e i piccoli impareranno dai genitori a difendersi dai pericoli che sono tanti come ad esempio gli animali predatori e i cacciatori.
Nel caso in cui la starna femmina si sente in pericolo e in particolare sente che i suoi piccoli lo sono; per proteggerli si finge ferita e si fa inseguire dal predatore in modo da allontanarlo dal luogo dove sono i piccoli, nel caso in cui il gruppo o "brigata" si separi, le starne si richiamano con insistenza per potersi nuovamente riunire.
Si nutre oltre che di germogli e grani anche di vermi, lumachine, piccoli frutti e insetti; non necessita di bere perchè si disseta dalla rugiada che trova nell'erba.
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